RESTYLING
La prima versione del logo Pian del Maggio era stata progettata e disegnata con un’estensione orizzontale e con caratteri corsivi quasi si volesse richiamare l’idea di firma sul prodotto. Le strategie di promozione odierne invece, puntano la comunicazione su un impatto visivo più compatto. Il logo deve essere riconoscibile a colpo d’occhio e deve facilmente inserirsi in contesti quadrati o rotondi al fine di assecondare la promozione e la divulgazione che avviene per lo più attraverso piattaforme social e che sono assimilate dall’utente principalmente mediante dispositivi mobile più che tramite moniotor da pc. La struttura piana che caratterizzava il logo originario quindi, è stata completamente stravolta e rivista per dare vita ad un logo più compatto e quadrato.
Il nuovo logo necessita conseguentemente di effettuare una scelta diversa anche in materia di carattere. Optiamo per un font pulito ed armonioso eliminando lo stile corsivo e lasciando spazio a delle leggere grazie poco pronunciate. Per fare seguito alle esigenze di cui sopra disponiamo la scritta su due righe apparentemente centrate che incastonano l’articolo nel mezzo. Infine, caratteristica eriditata dal precedente logo, ovvero uno dei punti su cui fissiamo il concetto di restyling cioè di continuità tra il prima e il poi, è l’uso delle lettere aperte come la “P”, la “a“, la “d”, e la “g”.
IL PAPAVERO: SIMBOLO DI PIAN DEL MAGGIO
La continuità grafica viene mantenuta dalla presenza del papavero che è il vero e proprio simbolo della cantina Pian del Maggio.
Vengono eliminati invece gli elementi accessori quali la bocca e il pentagramma.
Il papavero infatti è il vero e proprio protagonista dell’etichetta.
Viene abbandonata la rappresentazione stilizzata del fiore per dare spazio ad una raffigurazione più morbida e realizzata a mano. 6 papaveri illustrati in altrettante differenti posizioni, uno per ognuno dei vini della cantina. A fianco al fiore principale 5 boccioli più o meno schiusi creano il bouquet dei Franciacorta Pian del Maggio.
I papaveri sono stati composti ed orientati in modo che si dispongano da sinistra a destra partendo dal Satèn arrivando al Nature e creando così un arco.
La sequenza dei vini è la seguente
Un curioso dettaglio: i boccioli raffigurati sono più o meno schiusi a seconda della dolcezza del vino, per cui l’etichetta del Satèn presenterà un papavero e 5 boccioli schiusi e via via sempre meno fino al Nature che presenterà un papavero e 5 boccioli completamente chiusi.
FURENTE – Nature Millesimato
1 fiore 0 boccioli aperti
STRA – Extra Brut
1 fiore 1 bocciolo aperto
Brut
1 fiore 2 boccioli aperti
MILLUMINO – Brut Millesimato
1 fiore 3 boccioli aperti
…e Anna sorrise – Brut Rosé
1 fiore 4 boccioli aperti
Satèn
1 fiore 5 boccioli aperti
UNA NOTA DI COLORE
Per rendere ancora più unica e riconoscibile ciascuna etichetta rispetto alle altre è stato aggiunto un colore a tinta piatta, sia come accenno nell’etichetta frontale che come fondale della contro. In Franciacorta i Brut sono storicamente contraddistinti dal colore Verde e quindi sono stati scelti colori che vanno dal turchese al lime. Il Satèn di Pian del Maggio invece era storicamente azzurro, il Rosé è sui toni del porpora mentre per il Nature è impiegato il medesimo colore del papavero.
Per il lettering è stato utilizzato un carattere molto pulito sia per la dicitura FRANCIACORTA che per la descrizione della tipologia del vino (es. BRUT). Sia Franciacorta che il tipo di vino sono scritti in nero, esattamente come il logo e il tratto del papavero. Per il nome proprio del vino invece è stato scelto un carattere corsivo con grazie poco pronunciate che ben si abbina allo stile del nuovo logo pur distinguendosi nettamente dallo stesso e donando all’estiteca d’insieme dell’etichetta una leggerezza informale. Poniamo infine ben in evidenza la scritta Franciacorta sottolineandola con una spessa fascia colorata dello stesso colore assegnato al vino e successivamente il nome proprio di fantasia, sempre del medesimo colore.